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Ritrovarsi

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Ritrovarsi così

a riallacciare desinenze

sulla sagoma variabile del corpo

nell’alternanza del tempo

 

raccogliere l’acqua del pudore

suggellando il pensiero

con lenzuoli di carta

 

rimettere le mani alla nuda terra

strappare dalle zolle

anche l’ultimo sogno

per rapirne il dolore

-finalmente-

 

eppure 

è ancora lì

 

intatta

 

 Marco G. Maggi - 28/01/2014 17:32:00 [ leggi altri commenti di Marco G. Maggi » ]

Grazie Fiammetta, sei sempre molto gentile. A presto

 Fiammetta Lucattini - 28/01/2014 11:27:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Immagini stupende racchiuse in un cuore di fantasia.
Cari saluti.

 Marco G. Maggi - 24/01/2014 19:33:00 [ leggi altri commenti di Marco G. Maggi » ]

Cara Amina, caro Lorenzo, allora ringrazio entrambi. Lorenzo, ovviamente quella del copyright era una facezia, ma l’ho scritta perchè mi capita a volte di trovare l’ispirazione leggendo La Recherche,anche commentando i testi degli altri, ed il discorso di coralità di cui parli mi trova pienamente partecipe. Non scrivo su altri siti letterari, li leggo, a volte, ma non voglio: qui sento di avere trovato delle persone eccezionali, gli occhi e le parole possono fingere, ma la poesia che scrivono non mente.

 Lorenzo Mullon - 24/01/2014 19:23:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Caro Marco, la poesia è qualcosa di corale, siamo tutti viandanti, non ho nessun copyright, mi ha insegnato Amina ad abbracciarli, in qualche vita che non ricordo bene, ma lei sì, certamente, era la fatina delle bacche rosse

 Marco G. Maggi - 24/01/2014 19:11:00 [ leggi altri commenti di Marco G. Maggi » ]

@ Amina, anch’io amo ascoltare le parole degli alberi,sentirne le rugosità della corteccia. In questo caso, però, il copyright è di Lorenzo Mullon: è lui che ha ispirato, con una sua frase, questa poesia. Grazie per il tuo passaggio.

@Valentina, benvenuta! (da uno arrivato non molto prima di te su questo sito). Ho piacere che questi versi ti abbiano lasciato qualcosa e ti auguro tanta poesia nel tempo a venire. A presto

 Valentina Ciurleo - 24/01/2014 18:28:00 [ leggi altri commenti di Valentina Ciurleo » ]

piena di significato e bella

 amina - 24/01/2014 14:05:00 [ leggi altri commenti di amina » ]

Straordinaria, e intatta, bellissima
anche l’abbraccio dei tronchi, come amo fare quando salgo in cima

Ciao Marco

 Marco G. Maggi - 24/01/2014 13:06:00 [ leggi altri commenti di Marco G. Maggi » ]

Scusate ma ho problemi a ricevere i messaggi della Recherche, quindi mi sono reso conto solo ora che la mia risposta originaria insieme a commenti a testi di altri autori,ovviamente tutti non salvati, non sono pervenuti.
Dico solo che questa è una poesia sofferta, un prendere coscienza,svelare il proprio pudore superando le paure, Negli anni, il tempo, le esperienze della vita ci cambiano, io ho dimenticato la poesia ma lei non si è dimenticata di me. Ritrovarla, sentirla scorrere nelle vene, è una forza eccezionale, che fa superare qualsiasi timore, soprattutto reverenziale. Ieri pensavo ad una frase scritta da Lorenzo a commento di un altro autore e mi sono venute in mente queste quattro righe:

Abbraccio tronchi d’albero
dal loro cuore succhio la linfa
divento acqua cielo e terra
sono un pazzo
pazzo di vita
supero ogni tempesta
e tu sei con me
candida, nivea
come al nostro primo incontro

Vi abbraccio
Marco

 Loredana Savelli - 23/01/2014 21:20:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Molto bella, di una tenerezza ed eleganza che soltanto possono venire da un sentimento antico e forte, un sentimento purificato.
Complimenti, ciao

 Adielle - 23/01/2014 19:13:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Bella, la sento percorsa da una certa irrequietezza sotterranea o forse dovrei parlare di urgenza?
Cari saluti.

 Cristiana Fischer - 23/01/2014 18:41:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

immagini (originali) di fragilità da restaurare in un tutto che non le prevede

 Lorenzo Mullon - 23/01/2014 16:42:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

La nuda terra rimane intatta come l’anima. È sempre la solita storia, viviamo in un universo simbolico, cioé, per dirla tutta, niente è reale, ma la costruzione lascia trasparire un amore infinito.
Un amore infinito, però... forse non sono le parole giuste. Quando diciamo amore evochiamo subito l’odio, o meglio, la paura, che è il contrario dell’amore, non l’odio. Quindi: una incontenibile pienezza della vita?

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